“Se il mercoledì pomeriggio tra le 16.30 e le 17.30 percorri il corridoio al primo piano, ti consigliamo di fermarti ed entrare nella sala riunioni. La troverai insolita: tapparelle abbassate, luci colorate in perfetto stile anni ottanta, musica a tutto volume e un gruppo di persone che “balla”. Quelli che vedrai danzare in modo più o meno scalmanato, fuori tempo, scoordinato, diversamente orientato, liberi dalle ansie da prestazione, a gruppi di due, tre, quattro o in momentanea solitudine, sono le persone provenienti da quattro servizi gestiti dalla Cooperativa sociale Coopselios (“Casa Famiglia del Carpanedo”, “Villa Carani – Casa Pagani”, “I due Mari – Velva” e “RSA Residence degli Ulivi”).

Ci sono persone adulte con disabilità e operatori che da anni lavorano insieme, e poi un’educatrice che conduce il laboratorio: è lei che balla con tutti, invertendo la logica dell’insegnante, poiché è lei che prende i loro passi e non viceversa.?Iniziò tutto circa due anni fa, quando gli operatori della “Casa Famiglia del Carpanedo”, nel progettare attività che potessero contribuire al benessere (fisico, materiale, emozionale), all’inclusione e al pieno godimento dei diritti delle persone con disabilità, pensarono di partire da una piccola ma potente azione: ascoltarle.

Fu così che si iniziarono a raccogliere bisogni o desideri, costruendo insieme la risposta: ci fu chi per la prima volta viaggiò in treno, chi si comprò il cellulare ed imparò ad utilizzarlo e chi ottenne di poter ballare. Quest’ultimo progetto, nella sua suggestiva concretezza, custodisce un profondo messaggio: a volte si può iniziare “semplicemente” ballando.”

Federico Emanueli – Coordinatore della Casa Famiglia del Carpanedo

Cristina Bernabò – Educatrice della Casa Famiglia del Carpanedo, ideatrice del laboratorio.

 

Nicolò Puppo, classe 1985, dopo gli anni di formazione fotografica tecnica e culturale nelle città di Torino e Milano inizia la prima parte di carriera nella fotografia editoriale e commerciale del panorama milanese, collaborando con diverse testate giornalistiche ed agenzie, per poi tornare alle origini, alla terra natia della Liguria. Da qui sviluppa progetti di carattere autoriale su tutto il territorio nazionale . Apprezzato principalmente come ritrattista e reporter, generi in cui trova maggiore espressione, cerca di indirizzare la sua produzione su di una ricerca d’immagine personale e allo stesso tempo aggiornata al linguaggio contemporaneo. Appassionato di editoria indipendente, è un convinto sostenitore della fotografia stampata, in ogni sua forma. Le sue opere sono state esposte in collettive e pubblicate su testate cartacee e online italiane e europee. Nel 2012 ha ricevuto da National Geographic Italia il 1° Premio nella categoria “portrait” con un estratto del lavoro “Iris”.

“Ho pensato a lungo cosa significasse fare un racconto fotografico di questa bella storia, accorgendomi minuto dopo minuto che semplicemente bastava immergersi al suo interno. Iniziare a ballare, seguire il ritmo naturale di quello che accade o accede all’interno di quella stanza. Cinquantacinque metri quadri, perché la porzione dello spazio è uno stato mentale. La documentazione è diventata la scintilla per far mettere in atto un ritratto intimo, semplice, fatto di colori e piccoli sogni, gesti o parole di una canzone cantata come si vuole”

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