Con Clara Burgio, Martina Bufalini, Simona Fossi
Coreografia: Clara Burgio
Grazie alle musiche di Hiroko komiya, registrazione dei paesaggi sonori Clara Burgio
Editing sonoro: Luca Romagnoli
Foto di Cristina Trillo

La domanda aperta del movimento energetico del femminile. Al di là di un corpo che sia donna  o uomo.

Nelle antiche culture sciamaniche l’energia ying era unita al mistero, alla luna, alla notte, alla  terra, al simbolo naturale della gestazione, delle diverse fasi, dei cicli, del nutrimento che  accoglie e protegge, il tempo che richiede maggiore spazio per fiorire ed essere in ascolto. Le  radici forti portano una centratura e permettono il salto, il volo, vedere se stessi quindi l’altro/a  come parte di se. Essere parte, non più stranieri. Il corpo è un bussola molto più ampia del  corpo stesso, siamo parte di un altrove che richiede fiducia al mistero.

Oggi sento queste qualità della vita mancanti da un punto di vista umano e sociale. La danza  butoh permette la condivisione di un antico rituale che risveglia una gentilezza verso se stessi (quindi in relazione con gli altri/e) che permette una connessione intima e silenziosa prima con  se stessi e poi con un pubblico che è parte attiva di un respiro d’insieme. Testimone di una  relazione con immagini interiori che adesso appartengono a ciascuno di noi. Ascoltando il  proprio intuito, il coraggio di voler toccare la vita. Fiducia e ascolto saranno compagne  vulcaniche che legittimano il viaggio di un corpo in metamorfosi, di un lento fiorire individuale  e collettivo. De siderium , la mancanza dalle stelle è il desiderio di tornare alla nostra sostanza.  Siamo tutti composti dalla stessa sostanza delle stelle. Noi tutti siamo già il nostro orizzonte.  Come la terra il cielo. Il paesaggio è nutrito dal suono , lo spazio è il suono, la poesia è  nell’azione. Da un bi-sogno personale a un sentire universale. Il dialogo che ci sostiene è quello  con la natura senza dimenticare di esserne parte. Entrare in relazione con un albero è entrare in  relazione con se stessi, con le costellazioni, i nostri nonni , le nostre nonne, i nostri avi/e.

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