Anima poliedrica e punto fermo della compagnia, Andrea (Pugnana) ci dona le sue parole e la sua lunga storia in Ordinesparso:
Quale traccia pensi di lasciare/ hai lasciato / lascerai in questo percorso?
Spero di lasciare una maniera di approcciarsi alla sala e, più in generale, al nostro lavoro. Credo che sia fondamentale capire quanto è importante la dedizione nel nostro modo di fare teatro: più tempo si riesce a dedicare al lavoro in sala e più le cose diventano semplici.
Vengo perché?
Io vengo perché ne sento il bisogno. Da quando sono dovuto andare a Milano a studiare, ho sempre avvertito ad un certo punto la necessità di staccare la spina e rituffarmi in sala: è una dipendenza che purtroppo prima o poi ritorna e si deve in qualche modo soddisfare. Per cui, credo, che sia una questione di sano egoismo, di volersi bene e, senz’altro, di non voler abbandonare la voglia di stupirsi.
Quando te ne andrai, come ci saluterai?
Ho già salutato, ma sono sempre tornato. Quindi direi che non si saluta mai veramente.