Quello che rimane sono pochi fiori di campo che spuntano come ricordi in mezzo alle macerie di una casa appena demolita; è la storia di un segreto che un uomo si porta dentro da quando è bambino, come una ferita insanabile; è l’immagine indelebile di una città, Prato, che nel 1944 vive l’anno più tragico e doloroso della sua storia recente.
Quello che rimane è una storia inventata, il racconto di una vicenda familiare che dal 1970 ci porta indietro nel tempo fino a condurci alle storie, quelle sì drammaticamente vere, di una città schiacciata dall’occupazione nazi-fascista, martoriata dai bombardamenti, segnata come e più di altre dai rastrellamenti di centinaia di innocenti: catturati e deportati nei campi tedeschi e mai ritornati.
Quello che rimane è una storia tragica e comune, di chi dopo la guerra, non ha mai avuto una pace.