Arrivato alla sua Va edizione, il festival della creatività giovanile Acmé si ripresenta, anche quest’anno, in una veste rinnovata. Ordinesparso ha visto nascere questo festival  e continua a frequentarlo nella sezione teatro, portando agli occhi dei giovani il lavoro dei ragazzi del laboratorio teatrale del Liceo Parentucelli diretto da Giovanni Beretta. Acmé è un festival che con gli anni si è guadagnato la fama tra i giovani della zona (e non), dando uno stimolo alla creatività degli under 35 (range d’età a cui si rivolgono le varie sezioni del festival).

Abbiamo fatto tre domande a Diamiano Lorenzini, organizzatore del festival, per mettere a nudo ciò che più di sincero possa esserci in questo festival.
Ciao Damiano. Raccontaci come è nata l’idea del festival e perché chiamarlo Acmé.
L’idea è nata da un’esigenza condivisa da me e altre persone di creare un luogo in cui si potessero mettere in mostra le qualità artistiche dei giovani. Volevamo che si venisse a creare una vetrina che rappresentasse la vivacità e l’entusiasmo creativo dei giovani artisti. Abbiamo iniziato con la fotografia, il teatro e la musica. Adesso abbiamo anche altre sezioni. Per quanto riguarda il nome, è stata una questione abbastanza dibattuta. Quello che ci veniva fuori, erano nomi poco accattivanti, che non potevano avere un impatto su un presunto pubblico di giovani. Poi, un’amica ci ha consigliato Acmé: parola dell’antico greco che indicava la giovinezza,  nonché anagramma di Artisti Creativi Musicisti Eccetera.
Quali sono le novità di quest’anno.
Le novità di quest’anno sono essenzialmente due: l’introduzione di una vetrina di artigianato, in cui giovani artigiani possono mostrare le loro creazione, che vanno dal vestiario all’oreficeria. Ci è sembrata una buona idea, quella di mostrare il fermento dell’artigianato giovanile. Inoltre, abbiamo inserito la sezione Graffiti: i contemporanea con i concerti nella Piazza d’Armi della Cittadella, artisti si cimenteranno in pittura e graffiti potendo così dar sfogo alla loro creatività.
Cosa ti appassiona maggiormente nella realizzazione del festival.
Ciò che mi appassiona davvero è la Domenica, ultimo giorni del festival, quando le persone fermandomi mi dicono mi dicono “Ma è già finito?”. Questo mi rende orgoglioso del lavoro che facciamo. Mi rende felice sapere di aver regalato tanto, e di aver dato un’opportunità concreta ai nostri coetanei. Tutto l’entusiasmo che ci ritorna indietro è stimolo per organizzare l’edizione dell’anno dopo. Per questo siamo arrivati fino a qui.
Il programma treatrale di Acmé prevede due serate: quella di Venerdì 5 Settembre, che vedrà esibirsi il Gruppo Ironici D’Assalto, in una adattamento della tragedia di Pirandello “L’uomo dal fiore in bocca“. Nella serata di Sabato 6 Settembre, i ragazzi del laboratorio del Liceo Parentucelli, presenteranno “I passi dolenti“, tratto da “I Persiani” di Eschilo.
Se volete saperne di più, visitate la pagina FB del festival e il sito ufficiale per dare un’occhiata e tutto quello che il festival offrirà il prossimo weekend 5-6-7 Settembre.
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