La carrellata di gente e vite che animano e collaborano in Ordinesparso e NIN, continua. Quest’oggi tre domande le abbiamo fatte ad Andrea, membro della Compagnia da diverso tempo, anche lui cresciuto nel gruppo di teatro dei ragazzi del Liceo insieme ad Anna e Ilaria. Persone legate alla compagnia in modo viscerale, cosa che potrete constatare dalle sue stesse parole. Eccole per voi.
1. Quale personaggio, tra quelli che hai interpretato, ti porti sempre dentro? Perché?
Il personaggio che mi porto dentro ancora è sicuramente l’Uomo della Terra di “Ho Incontrato”, spettacolo che Giovanni ha riproposto a più riprese, e che ha fatto fare al nostro gruppo di teatro al liceo. E’ probabilmente quello che ho interpretato più volte e quindi di conseguenza sento più mio, ma, aldilà di ciò, mi rivedo molto nel modo in cui si rapporta con ciò che lo circonda, con il suo essere/dover essere sempre “in linea per vincere” (cit. di una parte del mio monologo) senza capire pienamente il perché e poi, quando in scena lo vivevo, amavo l’essere una bomba a orologeria destinata a esplodere.
2. Qual è stata la scintilla che ti ha acceso l’amore per il teatro?
In realtà non saprei bene identificare la scintilla, è stata una cosa progressiva. Semplicemente un giorno ti accorgi che senti il bisogno di fare Teatro. E mi piace pensare che quella voglia sia sempre dentro di me da qualche parte, semplicemente ora, per necessità, non può trovare sfogo pienamente.
3. Un ricordo divertente che ti lega a Giovanni. Ce lo puoi raccontare?
Non saprei, ce ne sono un sacco di ricordi divertenti. Probablimente uno di quelli che mi fa divertire di più ripensandoci è la mia prima volta a Padova, nell’appartamento che fu di Teatro Continuo. In pratica, dopo aver fatto lo spettacolo (mi pare fosse Therion), ci siamo ritrovati a cenare con della polenta scaduta da qualche secolo. Un altro ricordo divertente è sicuramente un viaggio in treno per andare a Grosseto in cui abbiamo molestato il treno suonando per circa tre ore.