Nuovo appuntamento a NIN Nuove Interpretazioni, sabato 16 marzo ore 21,30 sempre presso la Sala delle Capriate della Fortezza Firmafede di Sarzana andrà in scena il teatro comico, anzi il teatro comico “inglese”, e per inglese s’intende con quel senso dell’umorismo senza tempo.
Così come è senza tempo il senso umoristico di P. G. Wodehouse, dove P. sta per Pelham e G. sta per Grenville. Uno dei più prolifici autori della letteratura inglese soprannominato “la pulce ammaestrata della letteratura inglese” per la sua capacità di saltare da un genere all’altro (si contano 96 romanzi e centinaia di racconti senza parlare di testi musicali scritti con Cole Porter per il musical Anything goes, ed il suo indefesso lavoro di sceneggiatore hollywoodiano).
Nato a Guildford (Surrey) nel 1881 e deceduto a Southampton (New York) nel 1975, è lo scrittore umoristico più letto del secolo scorso, le sue opere sono state tradotte in oltre 30 lingue e la sua popolarità non conosce declino.
“Padre” di una serie di personaggi indimenticabili come Lord Emsworth e la sua scrofa da competizione : l’imperatrice di Blandings; le zie Agatha e Dahlia, Bertram Wooster detto Bertie e soprattutto Jeeves, l’archetipo del perfetto valletto. Mi raccomando “valletto” e non maggiordomo come spesso viene erroneamente classificato : il valletto si occupa di una persona (Bertie per l’appunto), il maggiordomo dell’andamento della casa.
Accanto ai personaggi principali, una schiera di “caratteri” e personaggi che sarebbe veramente riduttivo definire, secondari o minori, meglio definirli “coprotagonisti” o “costars”.
Opening day, messo in scena dalla Compagnia degli Evasi a NIN per la quinta data in collaborazione con Teatrika, sta a significare il giorno in cui si aprono i cancelli dei castelli al pubblico pagante per rattoppare le finanze nobiliari in crisi, nasce dall’unione fittizia di due cicli: quello di Jeeves il “valletto” appunto e quello di “Blandings” in cui si ironizza sulla decadente aristocrazia inglese, cercando di mantenere nella struttura teatrale il sapore straordinario della scrittura, la capacità di dominio dell’intreccio narrativo.
Il modello è quasi matematico: viene costruito un problema con almeno una soluzione ammissibile. Nel ritmo del teatro comico, nella fattispecie in O.D. tutto si complica, il problema diventa un multiproblema, la soluzione è condizionata dal rispetto di vincoli formali introdotti da variabili impazzite (zie maldestre o fanciulle arrabbiate o perfide).
Così come accade anche nel teatro comico goldoniano o molieriano, le relazioni tra fatti personaggi e cose diventano via via tante non tutte evidenti ma tutte importanti ed il problema sembrerà complesso e inestricabile, la ricerca e la difficoltà sta proprio nel realizzare tutto ciò in una trama “futile “ e “innocua”: questa è la scommessa di Opening day.
Il testo e la regia sono di Alberto Cariola, nato a La Spezia nel 1953, nel 1976 fonda il Laboratorio del G.A.S. (gruppo azione scenica) che nel 1981 si trasforma in “Teatro degli Incontri” aggiungendo al settore dedicato alla ricerca e alla pedagogia teatrale il settore della produzione.
Ha condotto oltre sessanta seminari e laboratori presso scuole e associazioni, ha collaborato con emittenti radio locali e periodici culturali, ha curato la regia di circa 80 spettacoli partecipando alla realizzazione di 100 produzioni. Ha partecipato alla fase finale dell’I.S.T.A. (International School of Theatre Anthropology, alla terza rassegna nazionale del Teatro di base di Torino ed a numerosi convegni sulla drammaturgia. Collabora da venti anni con Assessorati alla cultura ed ai Servizi sociali con iniziative dirette allo sviluppo dell’espressività e della comunicazione.
Ha partecipato al Festival Nazionale del cabaret di Torino ed ha vinto il premio Ernst Thole per l’interpretazione, ha ottenuto la targa “Un sorriso per la vita” dal Rotary Club del Piemonte.
Dal 2003 fa parte della Compagnia degli Evasi, come attore, autore e regista.