Abbiamo pensato a questa rubrica un po’ per caso, volendo in qualche modo ripercorrere gli anni della Compagnia Ordinepsarso partendo proprio da coloro che l’hanno vissuta. Abbiamo chiesto loro delle foto rappresentantive del loro percorso e abbiamo chiesto loro di rispondere a tre domande. Partiamo da noi stessi per prepararci tutti insieme al passo più importante della compagnia: la performance del 10 Maggio al Teatro Impavidi di Sarzana con In|Flight – Le ali del colibrì

Iniziamo così con Anna (Taglietti) ripercorrendo la sua vita in Ordinesparso dal 2010 ad oggi:

Arte in strada – Via Mascardi – luglio 2010

Igor – Teatrika – marzo 2013

Il bianco e il nero – Castello di Ameglia – ottobre 2012

Il piccolo principe, la vanitosa – Castè (SP) – luglio 2013

La nascita di Therion – Teatro Ocra – dicembre 2010

L’anima, il salto – maggio 2015

Le vesti pesanti – Teatro Apollo, Castellammare del Golfo (TP) – aprile 2014

Prex, la preghiera – gennaio 2013

Vino, viaggiatori – Fortezza Firmafede – giugno 2012

 

Quale traccia pensi di lasciare/hai lasciato/lascerai in questo percorso?

La traccia che ho cercato di lasciare, e che spero di lasciare in futuro, probabilmente si installa nel solco di quella stessa strada che ostinatamente amo perseguire, ogni giorno. Perciò, se penso alla mia traccia in Ordinesparso, vorrei che fosse un’ode, un’ode alla critica come facoltà di guardare alle cose, di comprenderle e quindi di scegliere dove stare nello spazio che dalle cose è fatto. Credo che la critica sia il sale e che salverà il mondo, nel teatro come nella vita!

Quando te ne andrai, come ci saluterai?

In un certo senso me ne sono già andata, ma senza salutare. Nel tempo ho visto varie persone andare, ma nessuno ha mai salutato. Penso che non si saluti Ordinesparso perché si sa che in qualche che modo si tornerà, con forme e intenzioni diverse; nessuno se ne va davvero. Per questa ragione è possibile che me ne sia già andata, ma che allo stesso tempo ci sia sempre. Sparisco spesso senza salutare e amo Ordinesparso perché è un posto dove si può fare…

Qual è la tua risorsa?

La mia risorsa a parole la chiamerei innamorarsi sempre della bellezza, o anche innamorarsi sempre della poesia delle cose. Che poi forse bellezza e poesia sono la stessa cosa. In ogni caso, per me, restano i due ingredienti di base della mia risorsa creativa.

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