Questa sera Teatro Impertinente di Imperia ci presenterà all’interno di NIN|Nuove INterpretazioni Gli spauracchi crescono nel vuoto, Se una cosa è certa è che noi siamo qui. Diretto e interpretato da Emanuele Morandi, Valentina Di Donna, Christian Gullone. Musiche composte ed eseguite dal vivo da Christain Gullone. Sempre ore 21, sempre presso la Sala Teatro del Liceo Parentucelli di Sarzana.
Questa volta abbia deciso di affrontare una discussione con i vari personaggi che animano la rassegna sarzanese ormai alla terza edizione. Ad alcuni di loro abbiamo chiesto cosa per loro sia uno spauraccio e, nello specifico, identificare quello che per loro sia uno spauracchio che cresce nel vuoto.
Cristian, resposabile sito e ricerca informazioni
Lo spauracchio, mi fa venire in mente l’infanzia. Mi viene da pensare immediatamente alle paure che si sviluppano quando si è piccoli. Un qualcosa che non si riesce a controllare per la semplice ingeniuità che da piccoli caratterizza tutti. Non lo identificherei con qualcosa di esorcizzante, piuttosto con qualcosa che alimenta lo stato di inquietudine. Se gli spauracchi crescono nel vuoto possono solo nascere dalle più profonde oscurità di un animo adulto che ha perso ogni punto di riferimento, ogni sorta di fiducia nel prossimo, nella socità in cui vive, nei valori che ha sempre creduto. Uno strumento orrorifico che tiene sottomessi.
Nicola Pinelli, adetto Video e Suoni
Per me, gli spauracchi sono una serie di gesti e rituali scaramantici che facciamo davanti a noi stessi x scongiurare i pensieri negativi e le energie basse.
Beatrice, adetta Ufficio Stampa
Horror vacui. Pare che la nostra cultura sia completamente terrorizzata dal vuoto, dall’assenza. La mancanza di luce, di rumore, di compagnia, ovvero oscurità, silenzio e solitudine, vengono vissuti come disvalori. Questi in realtà sono i momenti in cui entriamo in contatto con il nostro lato irrazionale e più oscuro e ogni ombra, ogni sussurro diventa presagio di una realtà minacciosa e terribile. La vita è fatta di luci e ombre, e anche noi lo siamo. Basta saperlo, ricordarsene sempre, per accorgersi che dietro il mostro che percepiamo ostile e insidioso, probabilmente si nasconde un semplice fantoccio di paglia…